Fin dai suoi esordi la ricerca pittorica di Nadia Appoloni si è concentrata sull'espressione del corpo nudo femminile, sperimentando diverse tecniche e supporti. Sia che si tratti di olio su tela, acrilico su tavola lignea o acquerello su carta, l'uso del colore blu ritorna come leit motive nelle sue tele.
Colore dell'aria e dell'acqua, trasforma semplici donne in angeli e ninfe. Le donne che dipinge Nadia si presentano all'occhio indiscreto di chi le osserva come delle Veneri mancate, che hanno abbandonato la dimensione puramente carnale per trasformarsi in figure eteree. Sensuali e morbide sembrano invitare il fruitore a guardarle ma al contempo lo respingono, lo sfidano. Le linee curve si ripetono ossessivamente, in un continuo gioco di tensione che spinge l'osservatore ad andare oltre il significato immediato. Le sue figure femminili sono le mille varianti della dimensione interiore della donna: "sono io, mia figlia, mia madre, le mie amiche, le donne che incontro per strada tutti i giorni" afferma la pittrice. L'artista, negando alle sue figure la dimensione del reale, cerca di percepire le ansie, l'isolamento, le paure, i desideri e le passioni che spingono le sue donne a vivere e ad adeguarsi al mondo che le circonda.

Elena Gecchelin, critico d'arte

Più che uno studio del corpo umano, quello di Nadia sembra uno studio dell'animo femminile così come si esprime attraverso la gestualità del corpo, in atteggiamenti più di profonda, assorta pensosità che di disperazione esistenziale.

Dr. Ferdinando Offelli

Banalmente vien da dire che solo una donna può dipingere così dei nudi. Resistendo alla pigrizia degli stereotipi mentali e dei significati palesi, ci si accorge che la dinamica continua fra figura, segno e colore insinua qualche sospetto su quella mano così femminile, o meglio, mette in discussione le fin troppo facili attribuzioni maschile-femminile.A dirla fuori dai denti, quei nudi mi sembrano tracciati da una mano femminile guidata da uno sguardo maschile. Quello che le opere sembrano sussurrare continuamente al proprio fruitore è : "prova a cambiare punto di vista".

Dr. Alvaro Berti, psicologo